«Per imparare bene questo mestiere servono almeno cinque anni». Da quasi trenta, Giovanna Pane lavora nella sartoria di Juanita Sabbadini a Milano e quel mestiere lo sa fare con passione e rigore.
Al lavoro con lei su capi di haute couture e di prèt-à-porter c’è un team affiatato: tra un taglia e un cuci si trova anche un minuto per scherzare, anche se l’abito va finito entro sera e il tempo scarseggia. Sara Masullo, 19 anni e un diploma al liceo artistico Nanni Valentini di Monza, è la più timida del gruppo, la ragione è semplice: vi si è aggiunta solo in novembre, giovane tirocinante del progetto Una Scuola, un Lavoro – Tirocini 2.0. «Un’opportunità splendida che mi ha permesso non solo di confrontarmi con professionalità e realtà di eccellenza, ma a livello più personale di aiutarmi a comprendere meglio quale percorso voglio intraprendere nella mia vita lavorativa. Spesso, ed è stato il mio caso, al termine degli studi non si hanno affatto le idee chiare: quest’esperienza mi ha permesso di aprire i miei orizzonti e indicarmi una strada».